Il monumento

Inaugurato con solenne cerimonia il 12 giugno 1928 alla presenza dei sovrani Vittorio Emanuele III ed Elena, il monumento si colloca nel clima Liberty, specie per la perfetta integrazione tra natura e architettura e la predilezione per moduli curvilinei e dinamici, sebbene non manchino elementi riferibili a una poetica neo-manierista nell'attenzione dello scultore ai volumi e alla resa di anatomie espanse.

Il monumento rappresenta una complessa allegoria dove la figura del poeta è illustrata dalla sua opera percepita nel suo evolversi e in stretto legame con le vicende storiche in cui è maturata. Il baricentro del monumento è costituito dalla figura di Carducci seduto; dietro di lui un altorilievo fa da fondale alla composizione. Due gruppi statuari ai lati sono dislocati in modo asimmetrico rispetto alla scalinata a cavea di pietra serena. Proprio l'asimmetria e il decentramento, secondo i critici, sono le qualità distintive dell'opera, di cui si conservano due bozzetti generali modellati in gesso: il primo (1909) in Casa Carducci, il secondo (ascrivibile a un periodo tardo, eseguito fra il 1926 e il 1933) alla Fondazione Carisbo. Per la realizzazione del monumento Bistolfi si avvalse del contributo prezioso dell'architetto genovese Mario Labò (1884-1961). La traduzione in marmo bianco delle sculture è stata attuata presso lo studio Nicoli di Carrara.