La biblioteca
Protagonista in questa ampia sala è la letteratura italiana del Settecento e dell'Ottocento nei tre grandi generi tradizionali: il lirico, il narrativo e il drammatico.
Sui palchetti delle scansie figurano prime edizioni degli autori ai quali Carducci ha dedicato la sua attività di critico e filologo, con i quali ha stabilito una lunga consuetudine. Fra gli altri: Vittorio Alfieri, Giuseppe Parini, Carlo e Gasparo Gozzi, Pietro Metastasio; i rappresentanti più insigni del gusto neoclassico (in testa Vincenzo Monti); Foscolo; Leopardi; Pietro Giordani; Manzoni; la triade toscana Niccolini, Guerrazzi, Giusti; Tommaseo; Berchet e la lirica patriottica. Chi si accinge ad esaminare la composizione di questo settore della libreria non si imbatte in un intreccio governato dalla casualità, perché la disposizione è in genere per autore e, in seno al nucleo intestato a ciascuno, i volumi sono collocati secondo quest'ordine: le prime e le successive edizioni, quelle commentate, gli studi sull'autore.
Negli scaffali che affiancano la porta d'ingresso sono reperibili volumi di argomento storico, prodotti per la maggior parte della storiografia contemporanea al nostro collezionista, libri che attestano la passione civile e politica del curatore delle «Letture del Risorgimento» (1896). In compagnia di Mazzini, Gioberti e Cattaneo, figurano Aurelio Saffi, Crispi, Cesare Balbo, Ugo Pesci, Luigi Settembrini, Agostino Bertani, gli amici Alberto Mario con la moglie Jessie White.
Le pareti sono tappezzate con carta da parati celeste a motivi floreali policromi di gusto settecentesco in armonia con il soffitto decorato. I ritratti presenti, stampe e fotografie, raffigurano personaggi illustri frequentati da Carducci ora nella vita, ora nelle opere: da Francesco Crispi (1818-1901) al «lungi operoso tessitor di Biella», Quintino Sella (1827-1884), da Ludovico Antonio Muratori, di cui promosse la ristampa dei Rerum Italicarum scriptores a Giacomo Leopardi nel celebre busto di Giulio Monteverde (1837-1917) inaugurato a Recanati nel 1898 in occasione delle celebrazioni ufficiali del primo centenario della nascita del poeta, con cerimonia nella quale il senatore Carducci ebbe gran parte pronunciando un solenne discorso e presentando l'opera Degli spiriti e delle forme della poesia di Giacomo Leopardi (1898).