Familiari, amici e amiche
La famiglia del poeta è qui rappresentata dalla moglie Elvira, dalle figlie Beatrice e Libertà. Giosue conobbe la futura moglie il 28 aprile 1849 a Firenze, dove la famiglia Carducci era giunta, ospite del sarto Francesco Menicucci. Costui, vedovo della madre di Elvira, aveva sposato in seconde nozze Anna Celli, la sorella della madre dello scrittore.
Le nozze di Giosue con Elvira si celebrarono con grande semplicità a Firenze il 7 marzo 1859. Testimoni furono Targioni Tozzetti e l'amico più intimo di Carducci per oltre cinquant'anni, il letterato aretino Giuseppe Chiarini, conosciuto nel 1854.
![immagine di La moglie Elvira Menicucci](https://assets.culturabologna.it/19f8af44-63e0-4d1c-96ce-9a49568d1d34-carducci-6-01.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di La primogenita Beatrice](https://assets.culturabologna.it/6541c758-472b-4fca-a232-62ec5c58633e-carducci-6-02.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di L'ultimogenita Libertà, «la Tittì» al braccio del marito Francesco Masi](https://assets.culturabologna.it/5a860406-44a8-4e55-b792-7601d563a1af-carducci-6-03.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di L'amico di sempre Giuseppe Chiarini](https://assets.culturabologna.it/ceae2ad1-b19b-4f16-b71e-fb7ce0981565-carducci-6-04.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di Emilio Teza: l'amico e collega all'Ateneo di Bologna](https://assets.culturabologna.it/03612ba1-64b5-4615-9ec7-934ba6d8b430-carducci-6-05.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di Giuseppe Ceneri, collega all'Università di Bologna, nella Facoltà di Diritto](https://assets.culturabologna.it/052be6f0-be13-4b6c-94bf-ef240a14b180-carducci-6-06.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di Adolfo Borgognoni](https://assets.culturabologna.it/ea1ffdac-c1c1-4061-8c98-5fc708678f3e-carducci-6-07.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di L'allievo prediletto: Severino Ferrari](https://assets.culturabologna.it/fdc2822f-4dfa-4ec9-a725-e6744cbb706b-carducci-6-08.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di Carolina Cristofori Piva, «Lina»](https://assets.culturabologna.it/d7759132-bfb1-4e4b-93d8-4bcacfc2a7e7-carducci-6-9.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di Annie Vivanti](https://assets.culturabologna.it/bc84e740-d72a-411c-b2a8-4961712ab1bb-carducci-6-10.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
![immagine di Silvia Pasolini Zanelli](https://assets.culturabologna.it/47f4ec29-829e-45a3-8185-984f3884a298-carducci-6-11.jpg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
Al prestigioso Ateneo bolognese sono legate le figure di Emilio Teza (1831-1912) e Giuseppe Ceneri (1827-1898). Se grazie al primo, docente di letterature moderne comparate, Giosue ebbe modo di allargare i propri orizzonti culturali aprendosi alla filologia tedesca e leggendo i principali poeti mitteleuropei, con il professore di pandette condivise l'impegno politico nelle file dei democratici insieme all'amico devoto Adolfo Borgognoni (1840-1893). Fra i discepoli, «sovra tutti diletto» è Severino Ferrari (1856-1905) con cui Carducci intraprese il grande lavoro del commento alle Rime di Petrarca (Sansoni 1899).
Il mondo femminile vede le amanti canoniche, Lidia (Carolina Piva) e la scrittrice inglese Annie Vivanti. Nondimeno accoglie un'amica gentile, la contessa Silvia Baroni Semitecolo Pasolini Zanelli, «fata bianca» di Romagna.