Giosuè Carducci, Ode alla regina

copertina di Giosuè Carducci, Ode alla regina

In esposizione alla mostra Margherita di Savoia, regina d'Italia (Torino, 13 Ottobre 2022 a 30 Gennaio 2023)

Casa Carducci partecipa all'esposizione torinese con un manoscritto autografo di Carducci.  Si tratta di un foglio volante scritto solo sul recto e attesta una delle prime stesure del componimento, con data in calce «16 nov.[embre] 78», fa parte di un corpus eterogeneo di materiali concernenti l’ode alcaica Alla regina d’Italia pubblicata per la prima volta in volume in Nuove odi barbare (Bologna, Zanichelli, 1882).
Il testo è scritto di getto, come si desume dalla grafia corsiva e dalle correzioni, su un foglio di recupero (parte di una lettera ricevuta), come era abitudine del tempo e di Carducci in particolare. Il foglio in mostra è il primo dei 5 che contengono la prima stesura, datata 16 e 17 novembre 1878, col titolo Ode alla Regina. L’editore Zanichelli ne curò tre edizioni nell’arco di poche settimane: il 18 novembre in foglio volante, il 20, compleanno della regina, in edizione più elegante (piegata in quattro a libretto), infine il 6 dicembre in edizione «di lusso», spedita alla regina il 7 dicembre.  La poesia fu raccolta nel volume Nuove odi barbare (Bologna, Zanichelli, 1882), col titolo variato Alla Regina d’Italia, XX novembre MDCCCLXXVIII.
Occasione della pubblicazione: la sosta a Bologna dei reali dal 5 al 7 novembre 1878, durante il viaggio attraverso la penisola, in visita ufficiale, trascorsi i mesi di lutto dalla morte di re Vittorio Emanuele II. Carducci li incontrò nell’ambito del ricevimento ufficiale del Corpo accademico all’Università, e fu colpito dalle parole di grande ammirazione e stima che la regina Margherita gli rivolse. Carducci descrisse l’incontro, quattro anni dopo (1882), nella prosa Eterno femminino regale.
L’italianista Marco Antonio Bazzocchi così descrive l’avvicinamento di Carducci-di fede repubblicana, mai rinnegata- alla monarchia:
“L’incontro con i sovrani, Margherita e Umberto I di Savoia, rappresenta uno dei momenti cruciali della vita pubblica di Carducci e l’ode Alla Regina d’Italia provoca un vero e proprio scandalo tra gli ammiratori del poeta, con annesse polemiche che si trascinano sui giornali. […] Il poeta, che [qualche mese prima] aveva rifiutato l’onorificenza della Croce di Savoia al merito civile, rievoca nella prosa del 1882 le fasi cruciali delle polemiche, si difende vigorosamente dalle accuse, e ricostruisce, a quattro anni di distanza, il momento dell’incontro con la regina[…] Ad attirarlo, nella bellezza di Margherita, c’è innanzi tutto il fatto che lei gli dimostra di sapere a memoria le sue Odi Barbare, e poi di aver interceduto lei stessa per la Croce di Savoia, pur rifiutata.” [M.A. Bazzocchi, Margherita : «Eterno Femminino regale», in Carducci e i miti della bellezza, Bologna, BUP, 2007, p. 270].
Nella bellezza della regina il poeta idealizza la bellezza femminile, e non un’adesione all’idea monarchica, come replicò in una delle dispute giornalistiche, rivendicando l’autonomia della propria ispirazione poetica: «non sarà mai detto che un poeta greco e girondino passi innanzi alla bellezza e alla grazia senza salutare [...]» [G.C. ad Achille Bizzoni, ne “Il Popolo”, 28 gennaio 1879]; ed anni dopo, nel 1890, ebbe ancora a dire: “Quell’ode e altro che scrissi di poi fu ed è il sentimento della mia gratitudine e ammirazione e divozione alla grazia e alla virtù sovrana di Margherita di Savoia, regina italiana d’Italia” [Edizione Nazionale Zanichelli, vol. XXV, p. 158].